I giorni del sale

Il dolore per la morte della sua fida gatta diventa per Veronica l’inizio inconsapevole dei suoi giorni del sale: i giorni della guarigione. Nel breve tempo di un’estate Tabata, diretta discendente del gatto egizio che racchiude in sé divinità e mistero, continuerà a darle segni della sua presenza e come spirito guida, in nome di quell’amore che le ha unite nell’anima, accompagnerà la protagonista ai confini di se stessa, perché vinca la sua battaglia interiore contro ansia e ossessioni. Come seguendo la trama di un telo di bisso Veronica nel bisso vedrà impresso il volto di Colui che la guarirà.

” – stavolta erano le mani di lui che tenevano il volto di lei con amorevole tenerezza – Mi dico:non ci sentiamo, non ci messaggiamo, non ci vediamo ma cazzo sta storia continua e io la penso sempre! Mi basta vederti e mi passa tutto!
Lei lo guadava gesticolare in preda alla sua emotività, alzare le braccia al cielo e ribellarsi perché lui non voleva amare, perché lui non la voleva una vita normale, lui nemmeno più ce l’aveva un cuore…
‘Vieni con me, ti mostro la darsena e la chiesetta dei pescatori, gli disse interrompendo quel teatro a cielo aperto, sempre con tono pacato, ma tremendamente determinato.”

Sono la donna che calpesta il deserto
il cui corpo è coperto solo da grani di sabbia.
I miei capelli coprono i seni
e un leone cammina al mio fianco.
Sono la donna che scava il deserto
a meni nude e oltre la nube
un telo di bisso cinge i miei fianchi
e un leone cammina al mio fianco.
Sono la donna che credi un miraggio
coi fianchi audaci e le gambe calde
un tintinnio di conchiglie t’annuncia il passaggio
e un leone cammina al mio fianco.
Desideria.

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