Domani si conclude il mese di Agosto e un po’ per tutti possiamo dire che termina anche questa estate di sole, mare, riposo…o qualche passeggiata.
Ha sempre un sapore malinconico la fine di un’estate e questa in particolare lo ha di più, perché sull’onda di un inverno vissuto da reclusi a causa del Covid 19 … Ognuno secondo le sue possibilità ha tentato di evadere per respirare un po’ di libertà, che forse ci verrà ancora negata…
Perché? Cosa succede: mi sento lanciata da un Ti Amo detto dolce ad un “vai via!” e “vado via ci vediamo domani “.
Amare è la cosa più difficile di questo mondo, non è facile , no…
Tu dici che mi ami e poi ti dimentichi di me: tanta rabbia provo quando quest’anno dovrebbe essere il più bello della mia vita, vissuto insieme a te.
dagli scritti di Daniela, 1999
In questo silenzio, dove tutto e pace, è impossibile non parlare con se stessi per cercare di farsi compagnia. Quando il cielo si tinge d’azzurro, dopo lunghe giornate di grigio, qualcosa cambia nel tuo sentire e ti ritrovi a scrivere forse di quello che hai dentro o, forse, di ciò che non comprendi, ma che t’ appartiene.
dagli scritti di Daniela Schiarini. Marsala, gennaio 2000
Colora questi giorni, come are dedicate alla tua dea. Imprigionato da petali e farfalle, ascolta il bisbiglio delle tue mani.
Il vento sospinge le mie vesti, in una danza di delicata estate. Tornerò, per farti danzare… e tu mi svelerai, dicendomi che il mare ti suggeriva il mio nome
da “tr@ Schermo &Anim@” – 2012 Daniela Schiarini
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Lui l’amava così, in quel suo modo un pò naif… Tanto timido da temere pure che altri capissero che un’immagine, una musica o una frase pubblicata sul suo fb potesse essere indirizzata a lei. […] Una mattina si guardarono intensamente. La poetessa voleva guardare i suoi occhi per carpirne l’anima, che avrebbe certamente riconosciuto senza remore. Il poeta era seduto su una panchina che intersecava il solito percorso della poetessa, desideroso che questa lo riconoscesse e avvicinasse. Impossibile non notare quell’uomo, anche perché dentro si sé lei sentiva la sua vicinanza, come capita coi fantasmi… e la sera antecedente lui, in musica e parole, le aveva detto che si sarebbe fatto coraggio e sarebbe andato da lei! I loro occhi come miraggi nel deserto, come gladiatori nell’arena. Continuavano a guardarsi, immergendosi l’una nell’anima dell’altro. Come attirata dal magnetismo di una calamita, la poetessa decise di avvicinarsi a quell’uomo sconosciuto che, colti nei suoi occhi l’audacia, distolse da lei lo sguardo, abbassando il capo e facendole intendere di non conoscerla, permettendo così che l’incertezza e la timidezza facessero le padrone, riproiettandoli nuovamente lontano l’uno dall’altra, come due atomi impazziti. La poetessa delusa, ma col cuore che le batteva in cavalcata per l’emozione e combattuta tra il dubbio e la certezza sull’identità di quell’uomo, proseguì pensierosa il suo cammino… Se il poeta non avesse esitato, lei, timida a suo modo e per nulla incline ad avvicinare uomini per strada che la guardano, avrebbe certamente chiesto a quell’uomo: sei tu il mio Poeta? …
Daniela Schiarini
da “tr@ Schermo & Anim@” – 2012 capitolo 6, L’OLTRE
Una gentildonna non insulta mai nessuno involontariamente, e ciò era senz’altro vero per quanto concerneva Sylvia, la fanciulla con la pelliccia di finto visone,, la persona alla quale egli non pensava mai, l’immagine che aveva estirpato dalla propria mente, quasi.