E’passato Marzo come se avessi fatto un salto e ho toccato il primo Aprile immaginando che questo tempo trascorso in casa a causa della pandemia fosse tutto uno scherzo e che qualcuno, stamattina, aperto facebook, scrivesse”…era un… Pesce d’Aprile!”
Invece no. Nessuno scherzo. Nessuna possibilità di uscire se non per necessità dettate dal governo. Nessuna possibilità di evitare gli sguardi diffidenti e disgustati, perché coi volti coperti dalla mascherina non vedi che quelli, di persone che ti incrociano e che nemmeno ti conoscono e che ti evitano.
Io credo che si può essere cauti e attenti alla propria salute e a quella altrui senza necessariamente trasformare l’altro in un nemico, perché è questo che mi fa male vedere nella gente: quegli sguardi per strada di chi nemmeno ti conosce e già ti evita. Non è Bene.
Ho sperato tutto il giorno che un sorriso mi incrociasse per dirmi “Pesce d’Aprile! Daniela…” ma non è accaduto, non l’ho visto e non solo perché tutti indossano la mascherina…anzi al supermercato dopo 10 minuti ho iniziato a sentire la gola bruciare per la puzza di disinfettante usato e non vedevo l’ora di finire la spesa per rientrare a casa.
Penso alle tante volte che abbiamo rimandato: un caffè con una persona che non vedevamo da tempo, un film al cinema, una camminata sul lungomare, una pizza tra amici, un abbraccio forte forte fino a farsi quasi mancare il respiro…oppure a quando abbiamo disprezzato il tempo trascorso con chi ci voleva solo amare. Adesso siamo tutti soli e la casa rischia di diventare una nicchia se non la si è resa luogo di luce e amore.
Penso alle mogli che sono costrette in questi giorni a una convivenza forzata con mariti violenti.
Penso ai mariti che, in questi giorni di vita domestica, sono costretti a subire l’indifferenza di una moglie cattiva, negativa e che non ama se non se stessa.
Penso ai tanti bambini vittime di violenza e abusi da parte di genitori orchi.
Penso a chi per questo sceglie di farla finita con il suicidio…
Mi rattristo. Prego.
E poi penso che vince chi non si arrende e sa aspettare, che arriveremo alla fine di questo tunnel e che il Bene vincerà sul male e la scelleratezza di quanti hanno sottovalutato il rischio di un nemico invisibile per poi iniziare a contare vite spezzate come numeri di salme all’inceneritore…
Il male si paga e in questa vita e nell’altra.
E allora se non è un Pesce d’Aprile questo Covid-19 ditemi che è la prova più dura per questa civiltà del virtuale che ha disprezzato l’amore e la luce del sole e che la supereremo tornando ad apprezzare quel che il Creatore ci ha donato: la Vita, l’Amore, la Luna e il Sole.
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Il vento imperversa
con onde sonore
dov’è quell’amore
che l’arca nascose
perché fosse salvato
dall’oscuro padrone?
Il tempo silenzia
le tue rime alternate:
domande e risposte
appena accennate.
La mia schiena nuda
carezzi con estro
e lungo la linea
che divide il mare
tu tocchi la sponda
e lì vai a riposare.
Ti fermi sull’arca
indirizzi la rotta
socchiudi i tuoi occhi
per sentire la perla
rotolare sul fondo
superare la sabbia
trovare il tuo mondo
dimenticare la rabbia.
Daniela Schiarini
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