Bruno Contrada, poesia di una chiacchierata.

La sera di domenica 16 ottobre 2022 ero a Treglia, una piccola frazione del comune di Ponteleone nella provincia di Caserta e sotto un cielo stellato, avvolta dal profumo delle caldarroste, un tizio mi riempiva nu cuop di castagne.
Era la sagra dell’Ufarella.
I miei pensieri andavano ovunque e non sempre nella direzione giusta, così li posai sul fumo delle caldarroste per farli danzare un po’…
Capita anche alla formica operaia che porta oltre 50 volte il suo peso di credere di non essere abbastanza forte, ebbene quella sera mi sentivo così e, circondata da castagni secolari, cercavo un riccio di castagna dentro cui riposare e mai avrei pensato che il pomeriggio del giorno successivo ed esattamente alle ore 16 avrei composto un numero di telefono, atteso cinque squilli col cuore carico di emozione, per poi sentire la voce calda, profonda, roca di Bruno Contrada dirmi ” Pronto…”

Sì lui, già funzionario della Polizia di Stato e dei Servizi di Informazione e Sicurezza, ma per me, in quel preciso istante, era l’uomo di cui, a dire il vero, poco sapevo se non per mera cronaca di cui mi ero interessata perché ne aveva scritto a suo sostegno la mia amica giornalista Marina Salvadore nel suo libro “Terronia Felix”. Visto il mio interesse per quell’uomo di 91 anni che mi appariva come un monolite impossibile da scalfire, era stata proprio lei a invitarmi a chiamarlo, certa che ne sarebbe scaturita una bella chiacchierata.
E così fu … E fu così che dalla sagra dell’Ufarella più che nel riccio di castagna mi rifugiai in quell’incontro, inatteso ed entusiasmante e al suo “Pronto…” così risposi: Buon pomeriggio, spero di non disturbarla, sono un’amica di Marina Salvadore, non sono una giornalista ma la chiamo perché desidero esprimerle la mia ammirazione per la persona che è…
La mia voce sconosciuta doveva essergli apparsa senza dubbio emozionata, ma carica di gioia prese vigore quando alla sua domanda: Lei di cosa si occupa? risposi: Al di là di tutto, che poi le dirò, sono una grande devota di San Michele Arcangelo.

Fu come dirci una parola in codice, capimmo entrambi senza guardarci negli occhi perché a 1000km di distanza, che ci saremmo potuti fidare entrambi per portare immediatamente la nostra conversazione a un livello superiore, dove l’anima cerca ristoro dopo un lungo martirio.
E’ per questo motivo che quell’ora e quindi minuti al telefono volò e ci vide conversare per fare voli pindarici andando indietro nel tempo, per dipingere luoghi della mia Pozzuoli che si intrecciavano ai suoi ricordi di gioventù.

Non sono molti i poliziotti che credono in Dio, ma non sono neppure pochi e li riconosci subito perché sono quelli non solo più brillanti, ma anche i più perseguitati.
San Michele Arcangelo, non a caso patrono della Polizia di Stato, li sceglie tra i migliori e li forgia. Uno di questi è senza dubbio Bruno Contrada e io lo avevo capito da quell’unico video nel quale lo avevo visto definire “persecuzione” quel che, ormai anziano, è costretto a subire dopo 25 anni di processi. Ma la storia è nota e non è mia intenzione in questo luogo di Poesia entrare nel merito giudiziario.
A riguardo mi dice:
Il mio processo e la mia vicenda umana è una valanga di fango, per le calunnie, falsità, macchinazioni, menzogne … che uomini dello Stato non hanno saputo filtrare.

La sua è anche la testimonianza di un milite dell’Arcangelo che il nemico, ovunque si nascondesse per agguantarlo, non è mai riuscito a piegare.
Perché ero arrivata a dirgli che nel suo martirio spirituale vedevo una Volontà Superiore?
Perché nella sua voce roca, nella lucida e stucchevole descrizione degli eventi e nei pochi accenni alla carcerazione, il signor Bruno (lo chiamavo così) mi trasferiva tutta la passione per il suo lavoro che a un certo punto della sua vita non fu più un lavoro, ma divenne certamente una missione.
Ebbene, in lui o per meglio dire attraverso la sua voce, nella mia mente prendono forma immagini e una similitudine forte con un altro Grande Uomo della Polizia di Stato, Giuseppe Dosi il poliziotto artista che inventò l’Interpol.
Entrambi combattevano un mostro, entrambi perseguitati e poi riabilitati, entrambi scrivono un libro che diventerà quasi introvabile.

“Lei ha letto il mio libro?” mi chiese, certo che tanto ardire fosse scaturito da una conoscenza non certo maldestra come era la mia.
“Non ho ancora avuto questo piacere” risposi a malincuore.
“Io ne ho solo una copia altrimenti glielo invierei io personalmente” mi disse con tono gentile.
Lo ringraziai per la premura e gli promisi che lo avrei cercato.

“La mia prigione. Storia vera di un poliziotto a Palermo”
scritto con Letizia Leviti

La mia esperienza di volontariato nelle carceri, quei 6 anni …Pozzuoli, Potenza, Secondigliano, in quel segmento di tempo che mi era concesso divennero il traduttore ideale per liberarci di sofferenza senza doverla necessariamente raccontare.
Dall’esempio di Bruno Contrada noi dovremmo prendere coraggio, per continuare a portare il peso degli eventi dolorosi della propria vita proprio come fa la formica e dobbiamo farlo in nome di un ideale più grande da conservare integro, in un luogo inaccessibile che si chiama Anim@.

Daniela Schiarini

Grazie al signor Bruno Contrada per la generosità del tempo che mi ha dedicato, coinvolgendomi in una conversazione che da timida quale era è divenuta motore di rinvigorito coraggio!
Daniela Schiarini
In foto Bruno Contrada
Capo della squadra mobile di Palermo
Dirigente del Centro di Coordinamento delle operazioni di Polizia Criminale per la Sicilia Occidentale
Capo di Gabinetto dell’alto commisario per il coordinamento della lotta contro la mafia
Coordinatore dei Centri SISDE (Servizio informazioni per la sicurezza democratica)
Ufficiale dei Bersaglieri
Laureato in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli
Insegnante di tecnica delle investigazioni negli istituti di Polizia
circa 100 riconoscimenti della Polizia, SISDE e dell’Autorità Giudiziaria (attestati, encomi, elogi, parole di lode, etc…)
Commendatore al Merito della Repubblica


* si pubblica su dettatura diretta dello stesso alla sottoscritta, per errori evidenziati su alcune pagine di ricerca internet che andrebbero corretti.

Dio allora plasmò l’uomo con la polvere della terra e soffiò sul suo volto un alito vitale… Genesi 2, 7
Supponiamo dunque che l’uomo sia stato fatto il sesto giorno con il fango nella forma attuale distinta e visibile
Sant’Agastino ne La Genesi alla lettera, libro VI

Ad Maiora!



INTERMEZZO

Vanto l’onore di avere nel mio libro virtuale l’indimenticabile e indimenticata Giuni Russo, artista di ricerca, sperimentale e d’avanguardia.

Certa che gradirete il suo intermezzo a tema, vi auguro un buon ascolto…

Non mi ha mai interessato lo stadio dello specchio
Non leggo mai trattati di economia politica
Comunque se mi toccano dov’è il mio punto debole
Divento incandescente, sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali per rilassarsi un po’)
(Le piace più cantare)
Ti potrei cantare la norma di Bellini
Con dei fonemi sardi oppure giapponesi
Le trifonie dei mongoli, le trifonie dei mongoli
Anata wa anata to futari anata wa
Le trifonie dei mongoli, le trifonie dei mongoli
Non è per presunzione ma solo per essenza
Se guardi le mie mani non c’è bisogno di parlare
Comunque se mi toccano dov’è il mio punto debole
Divento incandescente, sarò una vipera ah ah ah ah sarò
(Non legge mai giornali per rilassarsi un po’)
(Le piace più cantare)
Il Covid 19 ti succhia la vita, ma a infondertela tenendo accesa in te la fiaccola della speranza- oltre la fede che per me è stata determinante- sono le parole e i gesti di aiuto ricevuti a distanza da medici volontari che, a fronte dell’abbandono dei medici di base, hanno creato una rete per le cure domiciliari. Fisicamente sei sola col virus che ti bolle, ma se hai un dottore vero che vuole salvarti ogni suo consiglio tempestivo diventa goccia d’acqua nel deserto, quel deserto infernale con la febbre oltre 39 e il respiro che si affatica.
Io ho combattuto tanto mentre lui era all’apice della sua psicopatia perché per me resterà il ricordo di un’entità pensante che sa quando colpirti, come e per quanto pur di portarti alla morte.
Grazie a tutte le anime buone che non mi hanno abbandonato con la preghiera.
Se San Pio scelse di chiamare il suo ospedale “Casa sollievo dell’ammalato” è proprio perché nell’ammalato si vive la passione di Cristo che nel Getsemani chiese agli apostoli di vegliare e pregare, ma loro si addormentarono….
Vi prego abbiate pietà degli ammalati di Covid19, non fateli sentire soli, trovate per loro soluzioni, anche un piatto di pasta cucinato lasciato fuori la porta può essere un conforto perché si arriva a non avere nemmeno la forza di tenere in mano il cellulare.
Se non cambiamo i nostri cuori il mondo non guarirà.
Daniela Schiarini
dal mio profilo Facebook, post del 27 maggio 2021 * la foto è antecedente alla malattia Covid19

La porta dell’inferno di Rodin, al Quirinale.

La descrivono come un’opera incompiuta, a cui il noto scultore Auguste Rodin lavorò per circa quarant’anni, praticamente dalla commissione fino alla sua morte. Ma fu davvero opera incompiuta o piuttosto nel suo interno l’artista, attraverso quella porta, condusse molte anime all’inferno?

L’ascoltavo con lo sguardo acuto di una Sherlock Holmes, quando Veronica, fatto un gran respiro, continuò il suo racconto. Nel frattempo arrivarono il caffè per me e l’infuso per lei.

“Eravamo entrambi molto legati all’erotismo delle sculture di Rodin, ma io scoprii, e questo deve avermi salvata, che la vera anima delle sue sculture non era lui ma la sua talentuosa assistente Camille Claudel. Lui alimentava in lei il sogno d’amore, ma non l’amava. […] Rodin era così attratto dalla purezza e dal talento di Camille che voleva farlo suo e per fare questo non solo l’ avvinse a sé per anni in una relazione di passione illudendola di amarla, ma pensò che se l’avesse intrappolata nelle sue sculture, la fiamma del talento che lei possedeva sarebbe stata sua per sempre. Camille visse gli ultimi trent’anni della sua vita rinchiusa in un manicomio, vittima di ossessioni che le facevano riconoscere in Rodin il demonio! […] Rodin spinse la povera Camille ad abortire perché non gli interessava altro frutto dell’amore di lei se non quello che già le apparteneva con le sculture e solo allora, ma era già troppo tardi, Camille comprese quanto l’uomo che ammirava e amava l’avesse tradita, depredata, inaridita e privata di ogni energia vitale.”

da I GIORNI DEL SALE, 2016 – di Daniela Schiarini

Il 15 ottobre prossimo questa opera giunge al Quirinale, voluta dal governo, lo stesso che in tempo di lockdown ci tenne a dire, per bocca dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, di non essere il governo delle tenebre… seppur col favore delle tenebre venivano pensati e stilati i vari decreti che si sono susseguiti da quando è iniziata la pandemia Covid19.

Capitolo XXIIII ILGRAN BALLO DI SATANA

“Ma dove sono gli ospiti?- domandò Margherita a Korov’ev.

“Arriveranno, arriveranno, arriveranno subito. Non faranno difetto.[…] Non mancano più di dieci secondi alla mezzanotte, adesso si comincia.” A quel punto Margherita raggelò perché aveva riconosciuto questo Meigel. L’aveva incrociato alcune volte nei teatri di Mosca e nei ristoranti. Il caro barone continuo Woland sorridendo gioiosamente è stato così incantevole che, venuto a sapere del mio arrivo a Mosca, mi telefonò immediatamente offrendomi i suoi servigi nella sua specialità, ovvero il far conoscere le curiosità come guida turistica punto va da sé che sono stato ben lieto di poterlo invitare da me. […] Sì e in effetti barone, proferi’ Woland abbassando improvvisamente la voce con fare intimo, giravano voci sulla sua straordinaria curiosità. Si diceva che essa, insieme alla sua non meno sviluppata loquacità, avesse cominciato ad attirare l’attenzione generale. Inoltre le malelingue avevano già lasciato cadere una certa parola delatore e spia. E oltre a ciò c’era anche la supposizione che la cosa l’avrebbe portata a una ben triste fine in meno di un mese. così che, per liberarla da questa attesa tormentosa, abbiamo deciso di venire in soccorso, approfittando della circostanza che lei aveva chiesto di venirmi a trovare allo scopo di guardare, ascoltare il più possibile. Il barone divenne più pallido di Abadonna, che per sua natura era eccezionalmente pallido, e poi avvenne qualcosa di strano. Abadonna si ritrovò di fronte al barone e per un istante si levò gli occhiali. In quello stesso istante qualcosa di infuocato balenò tra le mani casello, ci fu un colpo non violento, come un battito di mani, il barone comincio a stramazzare, sangue vermiglio gli schizzati al petto e gli intrise la camicia mi data il gilet. Il corpo senza vita del barone nel frattempo era ormai disteso a terra.”

da IL MAESTRO E MARGHERITA di Michail Bulgacov

Roma come Mosca?

Ipnosi collettiva ? …

Chi uscirà da quella porta infernale in mostra al Quirinale, ma soprattutto quanti malcapitati curiosi ne resteranno intrappolati?

“[…] Se inoltre riuscisse a far capire con tatto ed educazione a M. Rodin di non venire più a trovarmi, mi farebbe il più gran favore in cui io possa sperare. M. Rodin sa bene quante spregevoli persone si sono azzardate a dire che è lui l’autore delle mie sculture; perché dunque permettere a una simile menzogna di trovare conferma?” Camille Claudel,scultrice

– estrapolato da una delle sue epistole.

Sequenza allo Spirito Santo

… O Dio, che ha istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro cuori con la luce dello Spirito Santo, concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro signore. Amen

A voi ogni possibile deduzione … Quanto avete or ora letto è la mia.

Daniela Schiarini

BUONA PASQUA 2021 🌿🐣

Con affetto,
Daniela Schiarini
Il Mercoledì Santo ricordiamo la triste storia di uno che è stato Apostolo di Cristo: Giuda. Così ne parla S. Matteo nel suo Vangelo: Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”.
E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
IL TRADITORE
Il Giovedì Santo Gesù dice ai suoi apostoli la sua volontà….

Gv 13, 34-35
“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.”
GLI INNAMORATI

Venerdi Santo

https://www.ladivinavolonta.it/gli-scritti-di-luisa-piccarreta/le-24-ore-della-passione-di-nostro-signore-ges%C3%B9-cristo/23%C2%AA-ora-dalle-3-alle-4-del-pomeriggio-1/

O mio Gesù, la tua lancia sia la mia guardia che mi difenda da qualunque ferita delle creature.
Sabato Santo , Gesù è nel sepolcro…
“Nella buia solitudine della Passione, la Madonna offre a suo Figlio un balsamo di tenerezza, di unione, di fedeltà; un «sì» alla volontà divina. Dando la mano a Maria, anche tu e io vogliamo consolare Gesù, accettando sempre e in tutto la Volontà di suo Padre, di nostro Padre.”
S Josemaria Escriva’
Santa Pasqua 🙏🏠❤🐣🌿

Esprimi un desiderio

Stanotte sarà la Notte di San Lorenzo, nota a tutti per quel suo non so che di romantico e magico soprattutto per chi ancora crede nell’amore e andrà in spiaggia o siederà fuori una terrazza per mirare il cielo stellato.

Ho letto il post Facebook di un’amica secondo cui stanotte devi esprimere un desiderio, ma affinché si avveri, devi dimenticarlo…

È probabile accada così, io in effetti non ricordo tutti i desideri espressi e quelli banali non mi interessano più. Col tempo ho capito che le condizioni affinché un desiderio si avveri spesso dipendono da noi e se perseguiamo i nostri sogni con onestà, fedeli a noi stessi, allora la vita ci darà ciò di cui abbiamo bisogno, il resto sì… lo faranno lo stelle.

Avrei voluto incontrarti prima…
– E a che età della tua vita?
20, 21 anni
– Ma io ne avrei avuto 13 …tu mi avresti aspettato?

In foto “mani”

Buona Notte di San Lorenzo a tutti, innamorati e non…
Daniela S.

La libellula

In foto Daniela Schiarini
luglio 2020

La libellula ci insegna il cambiamento e le illusioni, per via del suo corpo cangiante; che la realtà in verità non è reale e per questo dobbiamo apprezzare il dono del “sacro sogno” come lo chiamavano gli aborigeni australiani …

… Dobbiamo superare le illusioni sulle quali fondiamo la nostra vita per poter percepire la verità nelle cose di tutti i giorni: Le verità invisibili.

Sirtaki, Grecia
Fado, Portogallo
La canzone d’amore, Italia
…e una travolgente Dalida.

Facebook e l’@more

Il 2 giugno scorso è stato il mio compleanno e alle 00.00 ho pubblicato un post di “tanti auguri a me” … Ebbene è stata un’escalation di @amore che è andata a riempire il vuoto lasciato da chi, sul cammino della vita, ha preferito allontanarsi da me…per invidia, perfidia, per fede.

Contemporaneamente un nuovo algoritmo stava per travolgermi, come già accadde 3 anni fa, ma stavolta non arrivavano pervertiti di diverso tipo al fine di coinvolgermi in orge virtuali delle peggiori specie, ma gli “innamorati di Gesù” …e tra veri e fasulli risuonava in me la certezza che la marea aveva riempito la mia rete come quella dell’apostolo Pietro quando il Maestro disse “Vi farò pescatori di uomini”.

Ho avuto la prova di quanto in questi anni sia stato prezioso il ricamo di amicizia e di lealtà che in Facebook abbiamo realizzato, soprattutto attraverso l’Arte della Bellezza e di quanto io sia riuscita davvero a “fare rete” per l’anima che rischia di cadere o già è caduta nella rete- quella cattiva del web…quella fatta di dipendenze e perversioni che offuscano la vista e corrompono i passi di chi vuole percorrere la via del Bene.
Tanti amici, anche chi non sentivo da anni, mi hanno pregiato di un pensiero, un attenzione, un attestato di stima e affetto immutati nel tempo: Mi avete riempito di gioia. GRAZIE ! Significa che ho lasciato un bel ricordo.
La mia è un piccola grande Famiglia Facebook ove si aggiunge un posto a tavola per tutti e chiunque può decidere di andar via in qualunque momento perché è l’Amore che muove tutto questo ->
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10213613458691238&set=a.10200791162821855&type=3&theater

Un pensiero desidero esprimerlo per chi mi ha amata in senso platonico e virtuale con la Poesia, con la Musica, con la sua semplicità, nella malattia da un letto di ospedale o nella solitudine di casa spezzata da questo Facebook – anime che da qualche anno non ci sono più a digitare, ma certamente dal cielo continuano a vegliare su di me…e su questa meravigliosa catena di @amore che li ha scaldati negli ultimi anni della loro vita…
Ditemi pure che sono naif!

Non ho smesso mai di credere nell’ @more, malgrado tutto…
Daniela Schiarini

Un’artigiana del cuore

Ovunque – diventa il luogo dell’innocenza e del martirio.

Eppure – senza troppi sbalzi di umore, il mondo che vediamo ci arricchisce con le sue variegate bellezze….

…e Poi – incontriamo balordi/e con l’intenzione meschina di depredare le nostre ricchezze per lasciare ciò che nel cuore fa solo male.

“Io non credo se non vedo!” – potrà urlare la folla…
Eppure il fato insegna che chi credeva ha visto per poi veder svanito l’amore nel quale non ha creduto più.

Alle mie spalle ho il mare e accenno un sorriso mentre il mio sguardo guarda lontano. I capelli sono carezzati dal vento
Insieme si può essere un Noi, se non si toglie la “i”
(in troppi oggi tolgono quella “i”)
Daniela Schiarini

Brami una mia carezza sul tuo viso stanco…
Ricordi quando ti massaggiavo le tempie e tu, privato della tua follia, vedevi la piazza svuotarsi?
Dov’è custodito il ricordo di quel gesto di amore che non dava piacere, ma benessere al cuore? Lo conservi ancora? Ne hai compreso il valore?

La cura…

Il silenzio risponde a tante domande,
L’indifferenza cancella i punti interrogativi.

Daniela Schiarini

La spada: io,Kafka e …

“…E anche a te una spada trafiggerà l’anima”
(Luca, 2, 35)

Quando una spada ti trafigge l’anima importa conservare l’occhio calmo, non perdere sangue, accogliere la freddezza della spada con la freddezza della pietra. Attraverso quella trafittura, dopo quella trafittura, diventare invulnerabile.”
Franz Kafka

Nessuna impresa risulta più ardua, a mio avviso, di quella che un cristiano fa nel suo cammino di fede per l’elevazione della sua anima, concepita dal soffio di Dio e imprigionata nel corpo, ivi soggetta a una convivenza nella quale, spesso, la voce che si mette a tacere è sempre quella del Creatore che vuole redimerci per dar rumore a distrazioni che, una volta svanite, lasciano il nulla.

Quando l’uomo giusto Simeone disse a Maria che suo figlio Gesù era nato “per svelare i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima” vuol dire a tutti noi che non v’è cammino spirituale nel quale sia possibile eludere la sofferenza, che è compartecipazione ai dolori della Madre e del Figlio di Dio che è Egli stesso Dio.

Ecco perché al nemico satana fa gola colpire le anime in cammino verso la Luce e spesso utilizza le illusioni dell’amore per ferire mortalmente e arrestarne il cammino.
Inutile fingere: siamo in pochi i sopravvissuti in questo tempo, coloro che credono ancora che chi ti carezza dolcemente le gote non nasconda un coltello pronto a ferirti per ubbidire al suo padrone maligno.

Inizia oggi il mese della Madre Celeste che a quell’avviso di Simeone nel quale seppe che suo figlio Gesù avrebbe sofferto, e così lei, non rinnegò il suo Sì a Dio.
Oggi è anche il giorno del suo sposo Giuseppe, che amorevolmente si fece custode di quello scrigno divino che è la Sacra Famiglia.
Dobbiamo camminare insieme a loro, chiederne riparo durante le angosce, nutrirci alla loro tavola e sul loro esempio offrire la stessa ospitalità anche se questa verrà offesa.

Ancora Kafka interviene:
“I genitori che si aspettano riconoscenza dai figli (e ce ne sono che addirittura la pretendono) sono come quegli usurai che rischiano volentieri il capitale per incassare gli interessi.”
Quanti figli e figlie sono intrappolati da usurai, messi al mondo per subire violenze, mortificazioni, per essere prigionieri . Come perfetti aguzzini questi imperfetti genitori generano prole non per amore ma per odio, come patto di sangue col padrone oscuro e così questi figli, sventurati e inconsapevoli, vivono senza sapere di avere una catena legata al collo e se ne accorgono sol quando, incontrato l’amore lo calpestano senza pietà per distruggere l’unica fonte di Bene che li avesse mai trattati con dignità.

Dio chiederà loro: Perché hai rifiutato Colui che poteva spezzare le tue catene e hai scelto di essere cattivo/a come tua/o madre/padre?
– Quando sei venuto Dio?
Dio risponderà: Ero in quel sorriso, in quel perdono, in quella carezza, nei tuoi figli, in tua moglie, in tuo marito, in quella donna che ti voleva insegnare a pregare, in quell’uomo che sapeva aspettare senza brama di sesso… Poi, disprezzato da te, sono andato via.

Possiamo crescere interiormente questo mese se miriamo lo sguardo a chi non solo ha detto sì a Dio, ma ne ha accettato anche le conseguenze, perché sia la Divina Volontà a esprimersi attraverso ognuno di noi e possano le catene spezzarsi col coraggio che solo la fiducia in Dio può dare.

E quando il conflitto sembrerà insanabile è allora il momento di silenziare.
“Non è necessario che tu esca da casa. Rimani al tavolo e ascolta.
Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.”
Franz Kafka

“Io vivo fra due mondi…è per questo che nella vita le cose mi restano un pochino difficili”
Franz Kafka

PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
ALLA MADONNA DEL DIVINO AMORE

Salve, o Madre, Regina del mondo.

Tu sei la Madre del bell’Amore,
Tu sei la Madre di Gesù fonte di ogni grazia,
il profumo di ogni virtù,
lo specchio di ogni purezza.
Tu sei gioia nel pianto,
vittoria nella battaglia, speranza nella morte.
Quale dolce sapore il tuo nome nella nostra bocca,
quale soave armonia nelle nostre orecchie,
quale ebbrezza nel nostro cuore!
Tu sei la felicità dei sofferenti,
la corona dei martiri,
la bellezza delle vergini.
Ti supplichiamo, guidaci dopo questo esilio
al possesso del tuo Figlio, Gesù.
Amen.

(Visita al santuari della Madonna del Divino Amore 1 maggio 1979)

10 anni di LADY

Stamattina la bussola dei miei ricordi di Facebook indica
10 anni fa di “Dany For You”
https://www.facebook.com/daniela.schiarini/videos/1155610710897/

E credo che questa storia, mai raccontata, meriti la vostra attenzione.

Non navigavo acque tranquille a quel tempo, tutt’altro ero prossima ad annegare e mi sentivo ai limiti della disperazione: combattevo una battaglia contro il nemico che stava divorando tutto il mio mondo o, almeno, quello che credevo tale e per la salvezza del quale mi sarei fatta dilaniare pur di non cedere e vederlo scomparire.


Ma Dio aveva altri progetti…

Fu per questo che sul mio sentiero, tr@ Schermo & Anim@, mi fece incontrare un angelo e quest’angelo sentiva il mio dolore come io sentivo il suo, eravamo due vite di sconosciuti che si parlavano nella musica e nella poesia; il suo viso lo intravedevo appena in una immagine alla consolle, il mio si nascondeva dietro quello di personaggi animati nei cartoni.

Nessuna malizia, solo una mano tesa tra le onde che mi stavano portando a fondo!

Fu lui a darmi questo nome: Lady
E ricordo perfettamente la sua voce scritta e immaginata che mi chiamava nel buio: Lady non ti arrendere! Prendi la mia mano Lady! Sei luce Lady! – ma le tenebre erano a un passo da me e sarebbe stato più facile lasciarmi andare a fondo, perché non avevo più forza per combattere.

Il nemico pregustava la vittoria.

Così arrivò Dany For You sulla mia pagina facebook, fu come un defibrillatore dritto all’anima: più l’ascoltavo più sentivo energia rigenerarsi in me e l’immagine…oooh…quell’immagine profetica della Luce che nel cielo si fa spazio tra le nuvole scure e raggiunge la figura solitaria di chi ancora si nutre di speranza e crede che dall’alto arriverà il soccorso.

Le tenebre iniziarono a indietreggiare e quello stesso bagliore di speranza che si vede nel video realizzato da quest’angelo sconosciuto, io lo vedevo farsi spazio dentro me perché, anche se ancora non vedevo alcuna via di salvezza, io ero certa che mi sarei salvata.

E fu così che nacqui a nuova vita.
E fu così che nacque Lady.
E questa sono io e questa è Lady oggi, dopo 10 anni.

Cero Gen,
io ti chiamo ancora così,
questa dedica è per te, che non ho ringraziato mai abbastanza per il Bene che sei riuscito a darmi attraverso una tastiera in quel tempo in cui credevo di morire; tutt’altro mi sono sentita poi abbandonata e non riuscivo ancora a trovare la mia strada, ma tu tornavi solo per dirmi: la stai percorrendo già!

Per vivere il tempo siamo obbligati a credere nel tempo anche se per le anime il tempo e lo spazio non esistono.

Daniela Schiarini