I Turchini, storia di una Congragazione di “Maestri Sine Saccis”

“Credete e vedrete” dice Gesù e questo vale per tutti i cuori puri che si dispongono ad accoglierlo affinché lo Spirito Santo possa agire su di noi, in noi e attraverso noi.

Anche la storia che sto per raccontarvi in questa rubrica I SEGNI DELLA FEDE, mi giunge come una eco dal passato, un passato molto lontano; anime devote e pervase dall’amore per Gesù Cristo e dalla devozione alla Passione del Venerdì Santo devono aver condizionato in qualche benevolo modo la mia solita permanenza a Procida al punto da trasformare la mia prima passeggiata in bicicletta dopo 30 anni, in un appuntamento con la Congregazione dell’Immacolata, formata da laici (sine saccis appunto, cioè senza saio) ed eretta a Procida presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo il 16 maggio 1627 e di cui tra 7 anni (7 è il numero dell’Arcangelo)si festeggeranno gli 800 anni di attività e missione.

Sento quindi doveroso, vista la casualità degli eventi che mi hanno fatto imbattere in questa realtà vocazionale a me prima sconosciuta, dedicare tempo, attenzione a delle anime che, mi piace pensarlo, hanno voluto che fossi proprio io a raccogliere i segni perché giungesse anche ad altri la loro testimonianza di fede nei secoli.

Un mio errore nel vedere in ritardo una segnaletica stradale mi obbliga a proseguire per una strada diversa da quella che volevo percorrere e su questa strada, pedalando piacevolmente, vedo alla mia sinistra una chiesa aperta e riconosco in quel volantino messo all’esterno lo stesso che avevo letto altrove IL BELLO E IL SACRO mostra di arte sacra presso la Chiesa di San Tommaso d’Aquino.
“Ah, ecco dov’è!” penso e così decido, senza troppa esitazione di entrare, quindi parcheggio la bicicletta sul bordo strada e, previo aver indossato una fastidiosissima mascherina, varco il portale per essere accolta da una meravigliosa sacralità grazie alla diffusione di canti gregoriani e, riconoscerò poi essendone ormai io stessa frequentatrice, la messa solenne in vetus ordo ! Scatto poche foto, casualmente 7, perché penso che fare un video sia più suggestivo per poi accorgermi, a malincuore e solo più tardi, che non avevo registrato nulla e che il mio video si era interrotto dopo un paio di secondi…

In foto la mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa dedicata a San Tommaso d’Aquino
Procida, 28 Luglio 2020

La Congregazione dell’Immacolata fu da subito di carattere popolare e tra le file degli iscritti vi erano artigiani, contadini, quelli che un tempo erano definiti “gente terra terra”, ma che nel giro di poco tempo videro la congrega raggiungere gli 800 iscritti divenendo una vera e propria forza laicale, la cui guida spirituale era affidata a un sacerdote.

Oltre alla promozione del culto della devozione alla Beata Vergine Immacolata, i Confratelli dei Turchini – chiamati così perché la loro veste era un saio con cappuccio bianchi cinto da un cingolo e una mozzetta di colore turchese – ebbero particolare attenzione, fin dai loro inizi, alla Passione e morte di Gesù. Nel tempo le manifestazioni di penitenziale con la fustigazione degli stessi per le vie di Terra Murata divenne la Processione del Venerdì Santo, durante la quale, dal 1728, ad essere portato in processione è il Cristo morto nella stupenda trasposizione in scultura lignea (in foto).

La Processione del Venerdì Santo, oggi a Procida, rappresenta la massima espressione di religiosità popolare esistente, che viene seguita in modo massiccio dalla popolazione dell’Isola. Essa, nello spirito della Congregazione, non vuole essere una sterile manifestazione con aspetti anche di natura folkloristica, ma un momento che induca ad una preparazione spirituale che inizia già con la Quaresima, a cui i Confratelli e i fedeli tutti partecipano con animo ben disposto ad accogliere il messaggio universale di Cristo che muore per dare la vita a noi.

da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE
un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO
presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino

Nel leggere la storia di questa Congregazione mi appare chiaro che non pochi sono stati i colpi che ha dovuto subire, ahimè, dal clero locale, e non solo, che di secolo in secolo si susseguiva nel tentativo di limitarne le attività:
la stessa Processione del Venerdì Santo fu considerata un elemento di “disturbo” nel giorno più santo dell’anno piuttosto che riconosciuta quale momento di evangelizzazione per una pastorale giovanile volta all’accoglienza e alla conoscenza della gloria di Dio.
Ma fu soltanto dopo il Concilio Vaticano II – coincidenza? per un cristiano le coincidenze non esistono – che, a seguito di una Santa Visita fatta sul territorio da S.E. Cardinale Corrado Ursi nel 1968, fu abolita la celebrazione della Santa Messa Festiva nelle chiese non parrocchiali spezzando, in questo modo, la vita culturale della Congregazione tanto da farla cadere nel buio: per protesta il Priore si dimise e la chiesa rimase chiusa per molto tempo.
Ai Turchini, che avevano chiesto udienza al Cardinale che sembrò rivedere la sua scelta, fu concessa la possibilità di celebrare la Santa Messa prefestiva del sabato…

Ogni sabato, con notevole soddisfazione di tutti i Confratelli,tornarono ad essere uniti attorno alla Celebrazione dell’Eucarestia.
Tutto ciò purtroppo non durò molto, fino a quando con un provvedimento ancora più discutibile del precedente,fu abolita la Celebrazione della Santa Messa anche nei giorni prefestivi.
Il culto nella Congregazione fu ridotto ai minimi termini.
In realtà, nonostante i tanti e duri colpi subiti,la Congregazione non poteva morire e non è morta.
Oggi le attività sono molteplici e vanno da quelle statuarie a quelle culturali per quanto è rimasto fino ad una intensa attività culturale e di accoglienza, perché oggi, e ne siamo pienamente convinti, questo tipo di attività possono essere strumento di evangelizzazione.
Al termine di questa modesta nota storica sulla Venerabile Congregazione dell’Immacolata dei Turchini in Procida, si avverte il bisogno di ricordare e ringraziare quanti hanno dato il loro prezioso contributo affinché questa gloriosa Istituzione religiosa proseguisse nel proprio cammino di fede alla riscoperta di cristo Re nella storia.

da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE
un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino.

Ecco i segni della fede che dobbiamo saper cogliere e interpretare!
Sono felice, in quanto devota di San Michele Arcangelo nonché innamorata dell’Isola, di contribuire a portare alla conoscenza di un maggior numero di persone, dell’esistenza da quasi 800 anni, di questa Congregazione che resiste ai colpi e alle flagellazione proprio come il Cristo prima della morte in croce.
Miei cari fratelli, permettetemi di considerarvi tali anche se non ci conosciamo personalmente, ho lasciato un pensiero in data 28 Luglio sul quaderno delle presenze, prima di lasciare la mostra… Adesso che di voi ne conosco la storia posso dire che avevo colto, già solo guardando la mostra e da come avete curato i dettagli, quel senso di devozione e fede cristiana autentica che non sapevo, ma adesso so, essere l’anima di una Congregazione che, protetta dall’Arcangelo Michele, continuerà la sua opera. Mi pregio di essere stata guidata a voi pedalata dopo pedalata in quella mia bellissima e per me indimenticabile giornata procidana.

Daniela Schiarini

In foto Daniela Schiarini
Procida, Luglio 2020
dopo una bellissima giornata in bicicletta.

La libellula

In foto Daniela Schiarini
luglio 2020

La libellula ci insegna il cambiamento e le illusioni, per via del suo corpo cangiante; che la realtà in verità non è reale e per questo dobbiamo apprezzare il dono del “sacro sogno” come lo chiamavano gli aborigeni australiani …

… Dobbiamo superare le illusioni sulle quali fondiamo la nostra vita per poter percepire la verità nelle cose di tutti i giorni: Le verità invisibili.

Sirtaki, Grecia
Fado, Portogallo
La canzone d’amore, Italia
…e una travolgente Dalida.

Caro diario…

Perché? Cosa succede: mi sento lanciata da un Ti Amo detto dolce ad un “vai via!” e “vado via ci vediamo domani “.

Amare è la cosa più difficile di questo mondo, non è facile , no…

Tu dici che mi ami e poi ti dimentichi di me: tanta rabbia provo quando quest’anno dovrebbe essere il più bello della mia vita, vissuto insieme a te.

dagli scritti di Daniela, 1999
Amore e Serenità, le armi degli angeli…
In foto Daniela Schiarini, passeggiando in bicicletta per Procida …
luglio 2020
Omaggio all’isola di Trinachia, nella quale ho vissuto dal 1999 al 2005 – alle bellissime e lunghe estati – ai panorami mozzafiato – alle vere amicizie – ai giri in moto per campi sconfinati di grano – alle notti di San Lorenzo organizzate con gli amici per guardare le stelle cadenti tra risate e allegria…

In questo silenzio, dove tutto e pace, è impossibile non parlare con se stessi per cercare di farsi compagnia. Quando il cielo si tinge d’azzurro, dopo lunghe giornate di grigio, qualcosa cambia nel tuo sentire e ti ritrovi a scrivere forse di quello che hai dentro o, forse, di ciò che non comprendi, ma che t’ appartiene.

dagli scritti di Daniela Schiarini.
Marsala, gennaio 2000

La mia isola – 3

Ho sempre considerato Luglio il mese dell’estate cioè quello da vivere più intensamente; sarà forse perché è stato così nella mia infanzia fatto sta che Agosto per me ha già il sapore della malinconia di un’estate tanto attesa che volge subito al termine.
Non conta quanto resti in un posto, ma quanto intensamente lo vivi… Non conta avere la casa al mare se poi le tue giornate perdono il sapore di sale…
Di Procida mi innamoro ogni anno di più, i procidani che mi conoscono lo sanno e se ne accorgono dal posto che scelgo per godermi il mare – ognuno qui ha “il suo posto preferito ” e difficilmente cambia quindi ci si conosce e riconosce perché tranne 《i forestieri 》siamo quasi sempre gli stessi, che possano l’asciugamano quasi sempre allo stesso posto, che commentano la limpidezza dell’acqua e la sua marea. Procida è così…la metafora di un piccolo mondo che resiste al modernismo dei turisti che la vorrebbero più “accogliente” invece resta se stessa e così i suoi abitanti.
Non è difficile trascorrere qualche minuto ad ammirare, dal mare nel quale mi immergo per rinfrescarmi, un’anziana signora che raccoglie conchiglie allo stesso modo di quando era bambina e cerca le più belle, perché lo ha sempre fatto…
Io amo il suo fascino selvaggio.
*

In foto Daniela Schiarini
E poi gli agrumeti non adatti certamente a chi vuole godersi il fresco all’ombra di un albero di limone pretendendo che le formiche non esistano o le api o qualche lucertola non goda del calore del sole di cui ha bisogno
Eh sì un po’ primitiva mi ci sento !
*
In foto Daniela Schiarini
L’atmosfera ideale per giungere al far del tramonto. Arrivederci Luglio!
In foto il porto di Procida sul far della sera

La mia isola

In foto Daniela Schiarini
27 luglio 2020
Alle sue spalle l’abbazia di San Michele Arcangelo in Procida…è su di essa che il Capo della Milizia Celeste con fulmini e saette, tuoni e rombi, in soccorso a chi lo implorava con preghiere, squarciò il cielo e mise in fuga gli invasori Saraceni 500 anni fa.
Esiste un luogo circondato d’azzurro che mi cura con la spuma del mare…

LA BELLEZZA CHE ELEVA LO SPIRITO NON È MAI UNO SCANDALO AL SOLE …

Daniela Schiarini

Pieno di me…

Colora questi giorni, come are dedicate alla tua dea. Imprigionato da petali e farfalle, ascolta il bisbiglio delle tue mani.

Il vento sospinge le mie vesti, in una danza di delicata estate. Tornerò, per farti danzare… e tu mi svelerai, dicendomi che il mare ti suggeriva il mio nome

da “tr@ Schermo &Anim@” – 2012
Daniela Schiarini
In foto Daniela Schiarini all’ombra dello zenit

♥️ Buona navigazione a tutti e grazie per le tante visite al mio sito e soprattutto per il tempo che mi dedicate nel leggermi! 🌹

5 – La fuga

Si fugge dall’amore?

Davide era un fuggiasco che aveva scelto la donna che aveva accanto da 15 anni consapevole di non amarla, la vita costruita come un alternatore di energia, un uomo che camminavetra i sassi ricordando quell’invito a cena con la musica jazz di sottofondo…

DANZA NEL VENTO


Eri già scomparso
prima ancora di arrivare
come un duetto
improvvisato
di cui ricordi
ogni passo nella sala.
I rintocchi
mai scanditi
ti riportano
alla rosa
dove i venti
in un punto d’incontro
ci resero perfetti…
…e tu lo sai appena
e quel che sai
non te lo spieghi…
Saltello
su ciottoli di nuvole
appena allineate
forse ti raggiungo
poi scappo
perchè il nettare
non è di sempre
e va distillato
come birra di miele
Sposti fili di capelli
dal mio viso
come si fa nell’amore
quando si cura
e la medicina
diventa premura.
Forse ancora
o forse mai più
perchè il vento
nella rosa
muove l’onda
e la vela.

Daniela Schiarini
poesia edita in CAMERA SINGOLA CON LETTO ALLA FRANCESE – 2015
In foto Daniela Schiarini
*
“Voi sopportate la mia scontrosita’ senza mostrarvi infastidita…
Voi non siete tanto austera come io non sono nato malvagio. Un tempo avevo un cuore tenero poi la vita mi ha sballottato.”
dal film Jane Eyre 1995, trasposizione cinematografica di Franco Zeffirelli dell’omonimo romanzo di Charlotte Bronte

A volte, il sole, di notte.

Lui l’amava così, in quel suo modo un pò naif… Tanto timido da temere pure che altri capissero che un’immagine, una musica o una frase pubblicata sul suo fb potesse essere indirizzata a lei.
[…]
Una mattina si guardarono intensamente.
La poetessa voleva guardare i suoi occhi per carpirne l’anima, che avrebbe certamente riconosciuto senza remore.
Il poeta era seduto su una panchina che intersecava il solito percorso della poetessa, desideroso che questa lo riconoscesse e avvicinasse. Impossibile non notare quell’uomo, anche perché dentro si sé lei sentiva la sua vicinanza, come capita coi fantasmi… e la sera antecedente lui, in musica e parole, le aveva detto che si sarebbe fatto coraggio e sarebbe andato da lei!
I loro occhi come miraggi nel deserto, come gladiatori nell’arena.
Continuavano a guardarsi, immergendosi l’una nell’anima dell’altro.
Come attirata dal magnetismo di una calamita, la poetessa decise di avvicinarsi a quell’uomo sconosciuto che, colti nei suoi occhi l’audacia, distolse da lei lo sguardo, abbassando il capo e facendole intendere di non conoscerla, permettendo così che l’incertezza e la timidezza facessero le padrone, riproiettandoli nuovamente lontano l’uno dall’altra, come due atomi impazziti.
La poetessa delusa, ma col cuore che le batteva in cavalcata per l’emozione e combattuta tra il dubbio e la certezza sull’identità di quell’uomo, proseguì pensierosa il suo cammino…
Se il poeta non avesse esitato, lei, timida a suo modo e per nulla incline ad avvicinare uomini per strada che la guardano, avrebbe certamente chiesto a quell’uomo:
sei tu il mio Poeta? …

Daniela Schiarini

da “tr@ Schermo & Anim@” – 2012
capitolo 6, L’OLTRE
OLTRE L’ATTESA

Aspettami
mentre rubo
da me stessa
attimi di follia,
mentre cerco
tra la folla
il mago e la sua magia.

Aspettami
tra i tuoi pensieri
mentre mi allontani
mentre soffochi
per la mia assenza
mentre respiri
i miei respiri interrotti
da quell’aria
che si dissolve
in perle e profumi.

Aspettami
quando la luce
ti raggiungerà l’anima
quando il gelo
che t’avvolge
scioglierà le tue tenebre
e allora
mi cercherai
in luoghi sconosciuti
tra quelle pieghe tue proibite
che ti fan sentire sporco
di uno sporco sconosciuto.

Cospargerò
sulla tua pelle
il profumo di lavanda
e la tua anima
assolta dal peccato
vedrà cadere
ad uno ad uno
i suoi polverosi veli…

Aspettami
per volare
nella nostra libertà
oltre…
oltre…
…oltre ogni
ignara
Beltà.

Daniela Schiarini

– tutti i diritti riservati.






In foto Daniela Schiarini in occasione della prima presentazione di “tr@ Schermo & Anim@”
15 novembre 2012 – presso Villa di Livia, Pozzuoli (Na)

Una gentildonna non insulta mai nessuno involontariamente, e ciò era senz’altro vero per quanto concerneva Sylvia, la fanciulla con la pelliccia di finto visone,, la persona alla quale egli non pensava mai, l’immagine che aveva estirpato dalla propria mente, quasi.

da SCANDALO AL SOLE
di Sloan Wilson

San Michele Arcangelo fa scappare i Saraceni da Procida

Invero con gran flotta il barbaro corsale Barbarossa, approdato alle acque di Procida, aveva già sbarcata numerosa truppa, quale giunta era anco alla porta (ora detta di ferro) di quella Terra Murata, o Castello, entro cui chiusi i procidani tutti, scoraggiati per mancanza di mezzi di opposizione,fiduciosi imploravano aiuto dal cielo e difesa da San Michele, protettore dell’isola.
Il Santo Protettore vide la loro costernazione, ascoltò le loro voci, esaudì le loro preghiere. Quando essi a momenti temevano cadere nelle mani barbare, ecco il celeste principe sceso in loro aiuto, fé vedere tutta la Terra Murata talmente cinta di fuoco e vibrare fulmini e saette, che il barbaro corsale fu costretto non già salpare, ma rompere le gomene, e fuggire spaventato, e forse ripetendo “Terribilis est locus iste”.

storia del miracolo avvenuto nel 1535, raccontata dal curato perpetuo Nicola Ricci
Così appariva alla mia vista questo luogo soltanto 4 giorni fa…
Un raggio do luce perpendicolare dal cielo si posa sul mare creando un cerchio scuro: ovviamente non era visibile al momento dello scatto perché avevo il sole che mi abbagliava.
Erano le ore 9 del mattino.
L’incanto del luogo è innegabile e mozzafiato e per me resta un luogo carico di fede e devozione .

Il IV giorno del mio I GIORNI DEL SALE – 2016 è tutto dedicato all’incontro della protagonista Veronica con l’arcangelo che lei, non riconoscendolo nelle fattezze di un bellissimo turista biondo e dal fisico statuario che arriva dal nulla in suo soccorso per allontanare da lei una losca figura, chiama “uomo d’oro” e che così le parla:

” E’ uno dei tanti, cara la mia Veronica… è uno dei tanti che viene a disturbare il tuo cammino come fa a tanti altri buoni di cuore, sperando, e spesso ahimè riesce, di mettere un tarlo e poi un altro nella vostra mente e nel vostro cuore fino ad ammalarvi l’anima. Ti ha chiesto se credi nell’amore propinandoti l’unica alternativa possibile ai perduti come lui: adeguarsi alla massa, seguire gli istinti corrotti che corrompono fino a decomporre lo spirito. Sei la mia rosa all’occhiello Veronica, io ti ascoltavo e mi compiacevo delle tue risposte, ecco perché poi sono intervenuto.”
L’uomo d’oro l’ascoltava, si compiaceva di lei… ma nascosto dove? Era stato invisibile prima di intervenire?
[…]
” Cara Veronica la tua visita non sarà vana. Adesso sai che i giorni del sale sono anche i giorni delle tentazioni, ma queste sono unicamente superabili nell’affido incondizionato a Maria, definita la Sophia, il sale della sapienza: è tramite lei che lo Spirito Santo opera ed è solo lei che può collegarci al Figlio.”
Il suo abbraccio e poi il bacio sulla fronte furono così carichi di candore che sebbene la straordinarietà del caso, Veronica inchinatasi innanzi all’altare sul quale vi erano sia la pisside che l’ostensorio, prima che Michele scomparisse,aggiunse insieme a lui un nuovo tassello lungo il cammino della sua conversione.

Daniela Schiarini



6 agosto 2015 – Procida nei pressi dell’Abbazia di Terra Murata
Daniela Schiarini