INCUBAZIONE

E’ trascorso esattamente un anno dalla mia malattia Covid19, che si aggravò perché le indicazioni del protocollo di cura ufficiale in caso di sintomi iniziali erano, e lo sono tuttora, tachipirna e vigile attesa e queste si sono rivelate fatali per tantissimi contagiati, me compresa, che mi considero una morta e poi risorta.
Seguendo questa direttiva la maggior parte dei medici di base non si sentiva obbligata a fare altro che abbandonarti al tuo destino, ignorando i messaggi al telefono di richieste di aiuto per quella fame d’aria che non dà tregua; visualizzati anche dopo 24 ore e che non ricevevano alcuna risposta da un’umanità in molti medici estinta e quindi il protocollo della speranza di guarigione diventava nel giro di pochi giorni il protocollo della condanna a morte. Era come se l’obiettivo segreto da perseguire non fosse quello di curarti, ma di farti peggiorare così che se morto avresti aumentato il numero dei decessi e se in ospedale allora potevi valere denari per ogni giorno di degenza in ospedale, isolato da affetti, come un insetto intrappolato nella ragnatela, consapevole che il ragno ti sta chiudendo in un bozzo prima di mangiarti ed è lì che molti si sono arresi, lasciandosi morire pensando di non avere alcun scampo. In entrambi i casi tu, ammalato, avresti avvalorato la Pandemi(m)a.
Un anno di “incubazione”, prima di pubblicare questo mio sebbene ne avessi annunciato l’intenzione già da tempo, perché i segni psicologici e fisici che questo virus lascia su chi lo ha contratto nella sua forma e variante aggressiva, fa sì che tu viva quello che la scienza chiama long covid, ma in realtà credo sia più simile ai postumi di una tortura, con la sola differenza che il torturatore era dentro di te e io fin da subito l’ho chiamato l’Entità.
Un anno di incubazione perché volevo osservare le reazioni nel tempo di chi per me non c’era stato, mostrandomi un volto crudele come solo il disprezzo sa dipingere sul volto di un essere umano. Volevo anche fare emergere dai pochi dettagli della mia esperienza vissuta come un’esperienza mistica del dolore e pubblicati attraverso i miei canali social, le reazioni di chi mi ha ulteriormente attaccata perché sopravvissuta grazie alle cure non ufficiali, come dire “ sei un ammalato scomodo…”
Come promesso COVIDivipere è pubblicato sul mio sito in forma di  ex voto a Maria Auxilium Christianorum, per grazia ricevuta – fu infatti all’alba del giorno in cui la Chiesa festeggia, il 24 maggio, che mi risvegliai guarita e già negativa al virus, dopo 14 giorni di sofferenza ininterrotta.
Correva l’anno 2021.

A Gesù Cristo, mio sposo dell’anima, che al mio cuore confidò in anticipo tutto quello che avrei sofferto e perché dovevo attraversare un tale martirio. Nelle tue mani, oh mio Dio, ripongo questa mia umile testimonianza, perché possa essere lume e/o consolazione per quanti ne hanno bisogno… Nel tuo Sacro Cuore ripongo ogni mia intenzione di scrittura perché possa raggiungere ogni lettore nel Tuo Nome e secondo la Tua Divina Volontà… Il Tuo Sacratissimo Sangue scenda su ogni parola da me scritta per fortificarla e sopra il demonio per abbatterlo.

Dedico questo mio a tutte le anime che, come me, hanno vissuto la profonda solitudine nella sofferenza a causa di questa entità, ai tantissimi che sono morti sopraffatti dalla paura e dal panico nei loro ultimi istanti vissuti nell’abbandono totale; ai loro cari che non hanno potuto nemmeno vederli se non portati via in una sacco per poi essere bruciati; a quelli che non hanno ricevuto nemmeno il sacramento dell’Estrema Unzione perché i preti, timorosi del virus più che di Dio, hanno tradito la loro missione sacerdotale e a quelli che in unione con Dio hanno continuato coraggiosamente a nutrire le anime senza offendere in nessun modo il Corpo di Cristo.

Dedico, altresì, questo mio a quanti hanno espresso al meglio del peggio la cattiveria che hanno dentro, cogliendo l’occasione per infierire contro chi stava soffrendo combattendo la battaglia per la sopravvivenza e aveva bisogno di pace, amore e tranquillità, ma ha ricevuto isolamento, diffamazione  e un carico di ulteriori difficoltà: ne risponderete davanti a Dio!
Sarà sicuramente l’unica volta che dedico un mio libro a persone cattive e prive di scrupoli e lo faccio non perché spero che questo mio possa smuovere la loro coscienza imputridita e i loro cuori impietriti, ma perché sono le vipere velenose che avvelenano questo mondo, il virus sono loro, loro sono i COVIDivipere.

Dedico questo mio ai vivi e ai defunti che mi hanno sostenuto con la preghiera, facendomi sentire la vicinanza spirituale di cui avevo bisogno per combattere l’entità.

Dedico questo mio alle due persone (L.P. R.G.) che hanno aiutato me e i miei figli durante quei giorni di tormenti, superando ostacoli e percorrendo chilometri per lasciare fuori la porta di casa oltre alla spesa, al cucinato e alle medicine anche i loro sguardi di affetto che mi abbracciavano non facendomi sentire sola.
A mio padre, che in quei giorni della mia malattia si chiuse nella preghiera perpetua offrendo il suo dignitoso martirio interiore per la sua amata figlia, assalita da quel virus letale di cui i virologi, che lui ascoltava in televisione da mesi, spiegavano.


In ultimo, ma non certo per importanza, tutt’altro…

Dedico questo mio a una donna straordinaria, una dottoressa straordinaria che, insieme a tanti medici come lei intrisi di profonda umanità e fedeli al giuramento di Ippocrate, sono i veri eroi della pandemia Covid19: La dottoressa Luisa C.   
Se non fosse esistito Facebook non avrei “incontrato” quest’angelo a 1000 km di distanza da me, in quel pezzo d’Italia ove i morti furon tantissimi …
Dal mio SOS lanciato forse troppo in ritardo nel Gruppo facebook per le Cure Domiciliari Covid19 – suggeritomi da alcuni di voi amici del social – lei  decide di prendermi in cura, di tentare l’impossibile: salvarmi la vita.
Ma il nostro incontro e il come mi ha assistita merita un racconto meno affrettato e quindi ne dirò meglio in seguito, in questo libro virtuale che spero abbiate voglia di leggere.
A te cara Luisa,
che mi hai curata da lontano anche con la medicina dell’amore, come una mamma…
Ti sarò per sempre grata e a te unita da profondo affetto.


San Michele Arcangelo

Infine un doveroso ricordo del professor Giuseppe De Donno, pioniere della Plasmaterapia che salvò tante vite al Poma di Mantova, durante quei primi tragici mesi della Pandemia …
A un anno esatto dalla sua prematura morte, forse da molti dimenticata, ma che resterà sempre avvolta da un velo nero di mistero.


“La terapia con il plasma costa poco, funziona benissimo, non fa miliardari e io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma. I miei colleghi – dice De Donno – non rispettano più il giuramento di Ippocrate ma pare abbiano fatto un giuramento da ‘ippocriti’. C’è tanta ipocrisia e sono infuriato perché siamo in mano a scienziati prezzolati”.
Questo ha dichiarato recentemente, per poi aggiungere: “Ho due rimpianti: dovevo iniziare ad alzare la voce prima e in maniera più energica. Il mio era un dovere civico. Se tutto continua a restare in mano a questi scienziati prezzolati non si va da nessuna parte. Quando parlo a un congresso, la prima slide che proietto riguarda il conflitto di interessi. Io non ne ho, non ne ho mai avuti. Mi piacerebbe che i medici che vanno in tv facessero lo stesso”.
fonte web

La porta dell’inferno di Rodin, al Quirinale.

La descrivono come un’opera incompiuta, a cui il noto scultore Auguste Rodin lavorò per circa quarant’anni, praticamente dalla commissione fino alla sua morte. Ma fu davvero opera incompiuta o piuttosto nel suo interno l’artista, attraverso quella porta, condusse molte anime all’inferno?

L’ascoltavo con lo sguardo acuto di una Sherlock Holmes, quando Veronica, fatto un gran respiro, continuò il suo racconto. Nel frattempo arrivarono il caffè per me e l’infuso per lei.

“Eravamo entrambi molto legati all’erotismo delle sculture di Rodin, ma io scoprii, e questo deve avermi salvata, che la vera anima delle sue sculture non era lui ma la sua talentuosa assistente Camille Claudel. Lui alimentava in lei il sogno d’amore, ma non l’amava. […] Rodin era così attratto dalla purezza e dal talento di Camille che voleva farlo suo e per fare questo non solo l’ avvinse a sé per anni in una relazione di passione illudendola di amarla, ma pensò che se l’avesse intrappolata nelle sue sculture, la fiamma del talento che lei possedeva sarebbe stata sua per sempre. Camille visse gli ultimi trent’anni della sua vita rinchiusa in un manicomio, vittima di ossessioni che le facevano riconoscere in Rodin il demonio! […] Rodin spinse la povera Camille ad abortire perché non gli interessava altro frutto dell’amore di lei se non quello che già le apparteneva con le sculture e solo allora, ma era già troppo tardi, Camille comprese quanto l’uomo che ammirava e amava l’avesse tradita, depredata, inaridita e privata di ogni energia vitale.”

da I GIORNI DEL SALE, 2016 – di Daniela Schiarini

Il 15 ottobre prossimo questa opera giunge al Quirinale, voluta dal governo, lo stesso che in tempo di lockdown ci tenne a dire, per bocca dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte, di non essere il governo delle tenebre… seppur col favore delle tenebre venivano pensati e stilati i vari decreti che si sono susseguiti da quando è iniziata la pandemia Covid19.

Capitolo XXIIII ILGRAN BALLO DI SATANA

“Ma dove sono gli ospiti?- domandò Margherita a Korov’ev.

“Arriveranno, arriveranno, arriveranno subito. Non faranno difetto.[…] Non mancano più di dieci secondi alla mezzanotte, adesso si comincia.” A quel punto Margherita raggelò perché aveva riconosciuto questo Meigel. L’aveva incrociato alcune volte nei teatri di Mosca e nei ristoranti. Il caro barone continuo Woland sorridendo gioiosamente è stato così incantevole che, venuto a sapere del mio arrivo a Mosca, mi telefonò immediatamente offrendomi i suoi servigi nella sua specialità, ovvero il far conoscere le curiosità come guida turistica punto va da sé che sono stato ben lieto di poterlo invitare da me. […] Sì e in effetti barone, proferi’ Woland abbassando improvvisamente la voce con fare intimo, giravano voci sulla sua straordinaria curiosità. Si diceva che essa, insieme alla sua non meno sviluppata loquacità, avesse cominciato ad attirare l’attenzione generale. Inoltre le malelingue avevano già lasciato cadere una certa parola delatore e spia. E oltre a ciò c’era anche la supposizione che la cosa l’avrebbe portata a una ben triste fine in meno di un mese. così che, per liberarla da questa attesa tormentosa, abbiamo deciso di venire in soccorso, approfittando della circostanza che lei aveva chiesto di venirmi a trovare allo scopo di guardare, ascoltare il più possibile. Il barone divenne più pallido di Abadonna, che per sua natura era eccezionalmente pallido, e poi avvenne qualcosa di strano. Abadonna si ritrovò di fronte al barone e per un istante si levò gli occhiali. In quello stesso istante qualcosa di infuocato balenò tra le mani casello, ci fu un colpo non violento, come un battito di mani, il barone comincio a stramazzare, sangue vermiglio gli schizzati al petto e gli intrise la camicia mi data il gilet. Il corpo senza vita del barone nel frattempo era ormai disteso a terra.”

da IL MAESTRO E MARGHERITA di Michail Bulgacov

Roma come Mosca?

Ipnosi collettiva ? …

Chi uscirà da quella porta infernale in mostra al Quirinale, ma soprattutto quanti malcapitati curiosi ne resteranno intrappolati?

“[…] Se inoltre riuscisse a far capire con tatto ed educazione a M. Rodin di non venire più a trovarmi, mi farebbe il più gran favore in cui io possa sperare. M. Rodin sa bene quante spregevoli persone si sono azzardate a dire che è lui l’autore delle mie sculture; perché dunque permettere a una simile menzogna di trovare conferma?” Camille Claudel,scultrice

– estrapolato da una delle sue epistole.

Sequenza allo Spirito Santo

… O Dio, che ha istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro cuori con la luce dello Spirito Santo, concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro signore. Amen

A voi ogni possibile deduzione … Quanto avete or ora letto è la mia.

Daniela Schiarini

BUONA PASQUA 2021 🌿🐣

Con affetto,
Daniela Schiarini
Il Mercoledì Santo ricordiamo la triste storia di uno che è stato Apostolo di Cristo: Giuda. Così ne parla S. Matteo nel suo Vangelo: Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”.
E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
IL TRADITORE
Il Giovedì Santo Gesù dice ai suoi apostoli la sua volontà….

Gv 13, 34-35
“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.”
GLI INNAMORATI

Venerdi Santo

https://www.ladivinavolonta.it/gli-scritti-di-luisa-piccarreta/le-24-ore-della-passione-di-nostro-signore-ges%C3%B9-cristo/23%C2%AA-ora-dalle-3-alle-4-del-pomeriggio-1/

O mio Gesù, la tua lancia sia la mia guardia che mi difenda da qualunque ferita delle creature.
Sabato Santo , Gesù è nel sepolcro…
“Nella buia solitudine della Passione, la Madonna offre a suo Figlio un balsamo di tenerezza, di unione, di fedeltà; un «sì» alla volontà divina. Dando la mano a Maria, anche tu e io vogliamo consolare Gesù, accettando sempre e in tutto la Volontà di suo Padre, di nostro Padre.”
S Josemaria Escriva’
Santa Pasqua 🙏🏠❤🐣🌿

Angeli Noi

Buona Festa degli Angeli 🌹
Ti sorrido…
•in foto Daniela Schiarini

Mentre scriveva di sorrisi, ricami di emozioni e voli dell’anima, la poetessa viveva il momento più triste e angoscioso della sua vita. Proprio lei… che per tutti scriveva poesie come inni alla Gioia!

Il suo era un affannoso e instancabile monito al volo dell’anima: andare oltre e non per desio di trasgressione, ma per vivere la propria anima e farlo intensamente… e farlo oggi, in una realtà ove imperversano perverso modalità di dialogo… in questa realtà la sua vera trasgressione era vivere la Poesia.

da “tr@ Schermo &Anim@”
2012
di Daniela Schiarini

https://m.facebook.com/daniela.schiarini/albums/3451032695012/?ref=bookmarks

Grazie a tutti per l’affetto che in questi anni abbiamo coltivato insieme ❤

Daniela Schiarini

E fu così che finì…

Domani si conclude il mese di Agosto e un po’ per tutti possiamo dire che termina anche questa estate di sole, mare, riposo…o qualche passeggiata.

Ha sempre un sapore malinconico la fine di un’estate e questa in particolare lo ha di più, perché sull’onda di un inverno vissuto da reclusi a causa del Covid 19 … Ognuno secondo le sue possibilità ha tentato di evadere per respirare un po’ di libertà, che forse ci verrà ancora negata…

In foto Daniela Schiarini e alle sue spalle la chiesetta del SS Salvatore
Per la raccolta di cover della colonna sonora dell’omonimo romanzo di Sloan Wilson che hanno accompagnato ogni pubblicazione, mancava quella del romantico Christian e con lui si conclude – per quest’anno- la rubrica SCANDALO AL SOLE.
In foto Daniela Schiarini presso la sorgente di acqua fredda oligominerale che, dalle falde sotterranee, sgorga a Triflisco per giungere poi al Volturno.
E con questo sorriso e questo bel ricordo ringrazio tutti voi che mi avete seguito e apprezzato la rubrica SCANDALO AL SOLE, attraverso cui ho raccontato un po’ della mia estate, un po’ dell’amore, un po’ dei sogni sulle note di musiche meravigliose, per fare condimento di un mondo che possiamo ancora costruire insieme, se vogliamo.
Grazie 😘♥️

Daniela Schiarini

Dopo il sale, il Sole

In foto Daniela Schiarini
18 agosto 2020
La gioia.
Ci si ama quando il volto sorride e insieme si ride a volte senza un perché…
… Il futuro è il giorno per giorno,
La casa è il cuore
La capanna un nido d’amore.
Alla domanda: cosa non ti piace di me?
La risposta si fa attendere mentre uno sguardo pensieroso ti racconta la difficoltà nel trovare la risposta.
E quando chiedi: Ti fidi di me?
La risposta è: SEMPRE.
La cura alle ferite d’amore è l’amore
perché qualunque sia il cammino,
se è Amore non è mai abbastanza,
non è altro che Noi.

Daniela Schiarini
“Di lì a non molto, tutto il collegio sapeva che Molly Carter incontrava con regolarità un ragazzo magnifico…”
dall’omonimo romanzo di Sloan Wilson

《Da te !!!》

“LaEco”

Lo seppi da te
che il cielo
ha le sue stelle
che ogni musica
accorda le sue note
perché si danzi
in un volteggiare
di apostrofi e punti sospesi.

A te confidai
che nel cielo
è dato volare
che ogni verso
ci sia musicale
perché trasformi
in melodie
la quiete che
dell’anima
ad un sospir
di accenti
noi disegnamo…

Oh, bizzarro ragazzo
che temi
la clessidra del tempo
mi azzardi
la sola paura
di vestirti
di quiete
oltre ogni misura.

Lui sfuggiva l’amore reale, lei sfuggiva l’amore virtuale…

Daniela Schiarini

da “tr@ Schermo & Anim@”

C’è chi si fissa a vedere solo il buio. Io preferisco contemplare le stelle. Ciascuno ha il suo modo di guardare la notte.

Victor Hugo

Esprimi un desiderio

Stanotte sarà la Notte di San Lorenzo, nota a tutti per quel suo non so che di romantico e magico soprattutto per chi ancora crede nell’amore e andrà in spiaggia o siederà fuori una terrazza per mirare il cielo stellato.

Ho letto il post Facebook di un’amica secondo cui stanotte devi esprimere un desiderio, ma affinché si avveri, devi dimenticarlo…

È probabile accada così, io in effetti non ricordo tutti i desideri espressi e quelli banali non mi interessano più. Col tempo ho capito che le condizioni affinché un desiderio si avveri spesso dipendono da noi e se perseguiamo i nostri sogni con onestà, fedeli a noi stessi, allora la vita ci darà ciò di cui abbiamo bisogno, il resto sì… lo faranno lo stelle.

Avrei voluto incontrarti prima…
– E a che età della tua vita?
20, 21 anni
– Ma io ne avrei avuto 13 …tu mi avresti aspettato?

In foto “mani”

Buona Notte di San Lorenzo a tutti, innamorati e non…
Daniela S.

La mia isola – 4

Sull’Abbazia di San Michele Arcangelo, oggi, mi è sembrato di vedere, nelle nuove, un leone alato.

In foto Daniela Schiarini
Procida, 6 agosto 2020
“Le persone la cui sfera emotiva è equilibrata possono amare senza dover trovare subito uno sfogo fisiologico. Il tuo amore sarà più grande se riuscirai a preservarlo. La capacità economica di generare figli è un necessario preliminare dell’amore, in questo paese.”

tratto dall’omonimo romanzo di Sloan Wilson

I Turchini, storia di una Congragazione di “Maestri Sine Saccis”

“Credete e vedrete” dice Gesù e questo vale per tutti i cuori puri che si dispongono ad accoglierlo affinché lo Spirito Santo possa agire su di noi, in noi e attraverso noi.

Anche la storia che sto per raccontarvi in questa rubrica I SEGNI DELLA FEDE, mi giunge come una eco dal passato, un passato molto lontano; anime devote e pervase dall’amore per Gesù Cristo e dalla devozione alla Passione del Venerdì Santo devono aver condizionato in qualche benevolo modo la mia solita permanenza a Procida al punto da trasformare la mia prima passeggiata in bicicletta dopo 30 anni, in un appuntamento con la Congregazione dell’Immacolata, formata da laici (sine saccis appunto, cioè senza saio) ed eretta a Procida presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo il 16 maggio 1627 e di cui tra 7 anni (7 è il numero dell’Arcangelo)si festeggeranno gli 800 anni di attività e missione.

Sento quindi doveroso, vista la casualità degli eventi che mi hanno fatto imbattere in questa realtà vocazionale a me prima sconosciuta, dedicare tempo, attenzione a delle anime che, mi piace pensarlo, hanno voluto che fossi proprio io a raccogliere i segni perché giungesse anche ad altri la loro testimonianza di fede nei secoli.

Un mio errore nel vedere in ritardo una segnaletica stradale mi obbliga a proseguire per una strada diversa da quella che volevo percorrere e su questa strada, pedalando piacevolmente, vedo alla mia sinistra una chiesa aperta e riconosco in quel volantino messo all’esterno lo stesso che avevo letto altrove IL BELLO E IL SACRO mostra di arte sacra presso la Chiesa di San Tommaso d’Aquino.
“Ah, ecco dov’è!” penso e così decido, senza troppa esitazione di entrare, quindi parcheggio la bicicletta sul bordo strada e, previo aver indossato una fastidiosissima mascherina, varco il portale per essere accolta da una meravigliosa sacralità grazie alla diffusione di canti gregoriani e, riconoscerò poi essendone ormai io stessa frequentatrice, la messa solenne in vetus ordo ! Scatto poche foto, casualmente 7, perché penso che fare un video sia più suggestivo per poi accorgermi, a malincuore e solo più tardi, che non avevo registrato nulla e che il mio video si era interrotto dopo un paio di secondi…

In foto la mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa dedicata a San Tommaso d’Aquino
Procida, 28 Luglio 2020

La Congregazione dell’Immacolata fu da subito di carattere popolare e tra le file degli iscritti vi erano artigiani, contadini, quelli che un tempo erano definiti “gente terra terra”, ma che nel giro di poco tempo videro la congrega raggiungere gli 800 iscritti divenendo una vera e propria forza laicale, la cui guida spirituale era affidata a un sacerdote.

Oltre alla promozione del culto della devozione alla Beata Vergine Immacolata, i Confratelli dei Turchini – chiamati così perché la loro veste era un saio con cappuccio bianchi cinto da un cingolo e una mozzetta di colore turchese – ebbero particolare attenzione, fin dai loro inizi, alla Passione e morte di Gesù. Nel tempo le manifestazioni di penitenziale con la fustigazione degli stessi per le vie di Terra Murata divenne la Processione del Venerdì Santo, durante la quale, dal 1728, ad essere portato in processione è il Cristo morto nella stupenda trasposizione in scultura lignea (in foto).

La Processione del Venerdì Santo, oggi a Procida, rappresenta la massima espressione di religiosità popolare esistente, che viene seguita in modo massiccio dalla popolazione dell’Isola. Essa, nello spirito della Congregazione, non vuole essere una sterile manifestazione con aspetti anche di natura folkloristica, ma un momento che induca ad una preparazione spirituale che inizia già con la Quaresima, a cui i Confratelli e i fedeli tutti partecipano con animo ben disposto ad accogliere il messaggio universale di Cristo che muore per dare la vita a noi.

da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE
un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO
presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino

Nel leggere la storia di questa Congregazione mi appare chiaro che non pochi sono stati i colpi che ha dovuto subire, ahimè, dal clero locale, e non solo, che di secolo in secolo si susseguiva nel tentativo di limitarne le attività:
la stessa Processione del Venerdì Santo fu considerata un elemento di “disturbo” nel giorno più santo dell’anno piuttosto che riconosciuta quale momento di evangelizzazione per una pastorale giovanile volta all’accoglienza e alla conoscenza della gloria di Dio.
Ma fu soltanto dopo il Concilio Vaticano II – coincidenza? per un cristiano le coincidenze non esistono – che, a seguito di una Santa Visita fatta sul territorio da S.E. Cardinale Corrado Ursi nel 1968, fu abolita la celebrazione della Santa Messa Festiva nelle chiese non parrocchiali spezzando, in questo modo, la vita culturale della Congregazione tanto da farla cadere nel buio: per protesta il Priore si dimise e la chiesa rimase chiusa per molto tempo.
Ai Turchini, che avevano chiesto udienza al Cardinale che sembrò rivedere la sua scelta, fu concessa la possibilità di celebrare la Santa Messa prefestiva del sabato…

Ogni sabato, con notevole soddisfazione di tutti i Confratelli,tornarono ad essere uniti attorno alla Celebrazione dell’Eucarestia.
Tutto ciò purtroppo non durò molto, fino a quando con un provvedimento ancora più discutibile del precedente,fu abolita la Celebrazione della Santa Messa anche nei giorni prefestivi.
Il culto nella Congregazione fu ridotto ai minimi termini.
In realtà, nonostante i tanti e duri colpi subiti,la Congregazione non poteva morire e non è morta.
Oggi le attività sono molteplici e vanno da quelle statuarie a quelle culturali per quanto è rimasto fino ad una intensa attività culturale e di accoglienza, perché oggi, e ne siamo pienamente convinti, questo tipo di attività possono essere strumento di evangelizzazione.
Al termine di questa modesta nota storica sulla Venerabile Congregazione dell’Immacolata dei Turchini in Procida, si avverte il bisogno di ricordare e ringraziare quanti hanno dato il loro prezioso contributo affinché questa gloriosa Istituzione religiosa proseguisse nel proprio cammino di fede alla riscoperta di cristo Re nella storia.

da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE
un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino.

Ecco i segni della fede che dobbiamo saper cogliere e interpretare!
Sono felice, in quanto devota di San Michele Arcangelo nonché innamorata dell’Isola, di contribuire a portare alla conoscenza di un maggior numero di persone, dell’esistenza da quasi 800 anni, di questa Congregazione che resiste ai colpi e alle flagellazione proprio come il Cristo prima della morte in croce.
Miei cari fratelli, permettetemi di considerarvi tali anche se non ci conosciamo personalmente, ho lasciato un pensiero in data 28 Luglio sul quaderno delle presenze, prima di lasciare la mostra… Adesso che di voi ne conosco la storia posso dire che avevo colto, già solo guardando la mostra e da come avete curato i dettagli, quel senso di devozione e fede cristiana autentica che non sapevo, ma adesso so, essere l’anima di una Congregazione che, protetta dall’Arcangelo Michele, continuerà la sua opera. Mi pregio di essere stata guidata a voi pedalata dopo pedalata in quella mia bellissima e per me indimenticabile giornata procidana.

Daniela Schiarini

In foto Daniela Schiarini
Procida, Luglio 2020
dopo una bellissima giornata in bicicletta.