Domani si conclude il mese di Agosto e un po’ per tutti possiamo dire che termina anche questa estate di sole, mare, riposo…o qualche passeggiata.
Ha sempre un sapore malinconico la fine di un’estate e questa in particolare lo ha di più, perché sull’onda di un inverno vissuto da reclusi a causa del Covid 19 … Ognuno secondo le sue possibilità ha tentato di evadere per respirare un po’ di libertà, che forse ci verrà ancora negata…
Stanotte sarà la Notte di San Lorenzo, nota a tutti per quel suo non so che di romantico e magico soprattutto per chi ancora crede nell’amore e andrà in spiaggia o siederà fuori una terrazza per mirare il cielo stellato.
Ho letto il post Facebook di un’amica secondo cui stanotte devi esprimere un desiderio, ma affinché si avveri, devi dimenticarlo…
È probabile accada così, io in effetti non ricordo tutti i desideri espressi e quelli banali non mi interessano più. Col tempo ho capito che le condizioni affinché un desiderio si avveri spesso dipendono da noi e se perseguiamo i nostri sogni con onestà, fedeli a noi stessi, allora la vita ci darà ciò di cui abbiamo bisogno, il resto sì… lo faranno lo stelle.
“Credete e vedrete” dice Gesù e questo vale per tutti i cuori puri che si dispongono ad accoglierlo affinché lo Spirito Santo possa agire su di noi, in noi e attraverso noi.
Anche la storia che sto per raccontarvi in questa rubrica I SEGNI DELLA FEDE, mi giunge come una eco dal passato, un passato molto lontano; anime devote e pervase dall’amore per Gesù Cristo e dalla devozione alla Passione del Venerdì Santo devono aver condizionato in qualche benevolo modo la mia solita permanenza a Procida al punto da trasformare la mia prima passeggiata in bicicletta dopo 30 anni, in un appuntamento con la Congregazione dell’Immacolata, formata da laici (sine saccis appunto, cioè senza saio) ed eretta a Procida presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo il 16 maggio 1627 e di cui tra 7 anni (7 è il numero dell’Arcangelo)si festeggeranno gli 800 anni di attività e missione.
Sento quindi doveroso, vista la casualità degli eventi che mi hanno fatto imbattere in questa realtà vocazionale a me prima sconosciuta, dedicare tempo, attenzione a delle anime che, mi piace pensarlo, hanno voluto che fossi proprio io a raccogliere i segni perché giungesse anche ad altri la loro testimonianza di fede nei secoli.
Un mio errore nel vedere in ritardo una segnaletica stradale mi obbliga a proseguire per una strada diversa da quella che volevo percorrere e su questa strada, pedalando piacevolmente, vedo alla mia sinistra una chiesa aperta e riconosco in quel volantino messo all’esterno lo stesso che avevo letto altrove IL BELLO E IL SACRO mostra di arte sacra presso la Chiesa di San Tommaso d’Aquino. “Ah, ecco dov’è!” penso e così decido, senza troppa esitazione di entrare, quindi parcheggio la bicicletta sul bordo strada e, previo aver indossato una fastidiosissima mascherina, varco il portale per essere accolta da una meravigliosa sacralità grazie alla diffusione di canti gregoriani e, riconoscerò poi essendone ormai io stessa frequentatrice, la messa solenne in vetus ordo ! Scatto poche foto, casualmente 7, perché penso che fare un video sia più suggestivo per poi accorgermi, a malincuore e solo più tardi, che non avevo registrato nulla e che il mio video si era interrotto dopo un paio di secondi…
La Congregazione dell’Immacolata fu da subito di carattere popolare e tra le file degli iscritti vi erano artigiani, contadini, quelli che un tempo erano definiti “gente terra terra”, ma che nel giro di poco tempo videro la congrega raggiungere gli 800 iscritti divenendo una vera e propria forza laicale, la cui guida spirituale era affidata a un sacerdote.
La Processione del Venerdì Santo, oggi a Procida, rappresenta la massima espressione di religiosità popolare esistente, che viene seguita in modo massiccio dalla popolazione dell’Isola. Essa, nello spirito della Congregazione, non vuole essere una sterile manifestazione con aspetti anche di natura folkloristica, ma un momento che induca ad una preparazione spirituale che inizia già con la Quaresima, a cui i Confratelli e i fedeli tutti partecipano con animo ben disposto ad accogliere il messaggio universale di Cristo che muore per dare la vita a noi.
da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino
Nel leggere la storia di questa Congregazione mi appare chiaro che non pochi sono stati i colpi che ha dovuto subire, ahimè, dal clero locale, e non solo, che di secolo in secolo si susseguiva nel tentativo di limitarne le attività: la stessa Processione del Venerdì Santo fu considerata un elemento di “disturbo” nel giorno più santo dell’anno piuttosto che riconosciuta quale momento di evangelizzazione per una pastorale giovanile volta all’accoglienza e alla conoscenza della gloria di Dio. Ma fu soltanto dopo il Concilio Vaticano II – coincidenza? per un cristiano le coincidenze non esistono – che, a seguito di una Santa Visita fatta sul territorio da S.E. Cardinale Corrado Ursi nel 1968, fu abolita la celebrazione della Santa Messa Festiva nelle chiese non parrocchiali spezzando, in questo modo, la vita culturale della Congregazione tanto da farla cadere nel buio: per protesta il Priore si dimise e la chiesa rimase chiusa per molto tempo. Ai Turchini, che avevano chiesto udienza al Cardinale che sembrò rivedere la sua scelta, fu concessa la possibilità di celebrare la Santa Messa prefestiva del sabato…
Ogni sabato, con notevole soddisfazione di tutti i Confratelli,tornarono ad essere uniti attorno alla Celebrazione dell’Eucarestia. Tutto ciò purtroppo non durò molto, fino a quando con un provvedimento ancora più discutibile del precedente,fu abolita la Celebrazione della Santa Messa anche nei giorni prefestivi. Il culto nella Congregazione fu ridotto ai minimi termini. In realtà, nonostante i tanti e duri colpi subiti,la Congregazione non poteva morire e non è morta. Oggi le attività sono molteplici e vanno da quelle statuarie a quelle culturali per quanto è rimasto fino ad una intensa attività culturale e di accoglienza, perché oggi, e ne siamo pienamente convinti, questo tipo di attività possono essere strumento di evangelizzazione. Al termine di questa modesta nota storica sulla Venerabile Congregazione dell’Immacolata dei Turchini in Procida, si avverte il bisogno di ricordare e ringraziare quanti hanno dato il loro prezioso contributo affinché questa gloriosa Istituzione religiosa proseguisse nel proprio cammino di fede alla riscoperta di cristo Re nella storia.
da PROCIDA TRA STORIA FEDE E TRADIZIONE un fascicoletto che ho preso all’uscita della mostra IL BELLO E IL SACRO presso la chiesa di San Tommaso d’Aquino.
Ecco i segni della fede che dobbiamo saper cogliere e interpretare! Sono felice, in quanto devota di San Michele Arcangelo nonché innamorata dell’Isola, di contribuire a portare alla conoscenza di un maggior numero di persone, dell’esistenza da quasi 800 anni, di questa Congregazione che resiste ai colpi e alle flagellazione proprio come il Cristo prima della morte in croce. Miei cari fratelli, permettetemi di considerarvi tali anche se non ci conosciamo personalmente, ho lasciato un pensiero in data 28 Luglio sul quaderno delle presenze, prima di lasciare la mostra… Adesso che di voi ne conosco la storia posso dire che avevo colto, già solo guardando la mostra e da come avete curato i dettagli, quel senso di devozione e fede cristiana autentica che non sapevo, ma adesso so, essere l’anima di una Congregazione che, protetta dall’Arcangelo Michele, continuerà la sua opera. Mi pregio di essere stata guidata a voi pedalata dopo pedalata in quella mia bellissima e per me indimenticabile giornata procidana.
La libellula ci insegna il cambiamento e le illusioni, per via del suo corpo cangiante; che la realtà in verità non è reale e per questo dobbiamo apprezzare il dono del “sacro sogno” come lo chiamavano gli aborigeni australiani …
… Dobbiamo superare le illusioni sulle quali fondiamo la nostra vita per poter percepire la verità nelle cose di tutti i giorni: Le verità invisibili.
Perché? Cosa succede: mi sento lanciata da un Ti Amo detto dolce ad un “vai via!” e “vado via ci vediamo domani “.
Amare è la cosa più difficile di questo mondo, non è facile , no…
Tu dici che mi ami e poi ti dimentichi di me: tanta rabbia provo quando quest’anno dovrebbe essere il più bello della mia vita, vissuto insieme a te.
dagli scritti di Daniela, 1999
In questo silenzio, dove tutto e pace, è impossibile non parlare con se stessi per cercare di farsi compagnia. Quando il cielo si tinge d’azzurro, dopo lunghe giornate di grigio, qualcosa cambia nel tuo sentire e ti ritrovi a scrivere forse di quello che hai dentro o, forse, di ciò che non comprendi, ma che t’ appartiene.
dagli scritti di Daniela Schiarini. Marsala, gennaio 2000